Novità in casa CUS Ad Maiora Rugby 1951. Sarà l’argentino Luis Otaño a guidare l’Under 18 e a fare da vice a coach Lucas D’Angelo in prima squadra. Il 46enne di Olavarria, nella provincia di Buenos Aires, viene da una lunga esperienza ai Cavalieri Union Prato Sesto e all’Unione Rugby Prato Sesto. «Abbiamo avuto contatti con parecchie persone – spiega il direttore sportivo Salvatore Fusco – e alla fine erano rimasti in lizza in tre, tutti con dei profili molto validi. Luis è quello che mi ha colpito di più. Ha sposato appieno il progetto. Ha una buona esperienza con i giovani e a Prato è stato anche il preparatore atletico dell’Accademia, oltre ad aver guidato la prima squadra. È stato per 16 anni nella stessa società e mi ha colpito il suo spirito di appartenenza. Ora per lui è arrivato il momento d’intraprendere una nuova sfida. Ci siamo incontrati al Torino Rugby Festival, al quale ha partecipato con gli Old di Prato, e gli ho spiegato i nostri obiettivi a breve e a lungo termine. Gli è piaciuta l’idea di occuparsi dell’Under 18, per farla crescere. Al di là delle qualità tecniche, che non si discutono, mi ha convinto sotto l’aspetto umano».
Otaño viene da una famiglia di rugbysti. «Mio zio Aitor e mio fratello maggiore Marcelo – racconta – lo praticavano già. Ho iniziato a 12 anni con un gruppo di amici a scuola. La mia prima società è stato l’Estudiantes de Olavarria, nella quale ho esordito in prima squadra a 15 anni nel ruolo di estremo. Successivamente ho militato per undici anni nell’Universitario de Mar del Plata. Sono arrivato in Italia per la prima volta nel gennaio del 2000. Avrei dovuto fermarmi per tre mesi e sono ancora qui. Avevo due contatti ad Alghero e a Verona. Ho guardato sulla mappa e, venendo da una città di mare, ho ritenuto che fosse meglio scegliere un’isola. Ad Alghero ho fatto la serie B e sono rimasto anche nella stagione successiva. Dal settembre 2001 ero a Prato, che è diventata la mia casa fino a oggi». Luis ha giocato nei Cavalieri, nato dalla fusione di Sesto Rugby, Cavalieri Asd e Gispi Rugby Prato, e nel 2010 si è trasferito all’Unione Rugby Prato Sesto, dove ha continuato a fare l’atleta fino a 42 anni e ha allenato in collaborazione con Rima Wakarua. In questo periodo ha proseguito l’attività ai Cavalieri come preparatore atletico, ruolo che ha svolto anche per due anni all’Accademia di Prato. In carriera è stato quasi sempre impiegato come terza linea, a eccezione della stagione 2006-2007, in cui ha fatto il centro.
In una lunga vita votata alla palla ovale, i ricordi speciali non si contano:«Le esperienze più belle in Argentina sono state con il Seven, nella selezione della mia provincia. Ho trovato un livello molto alto, che mi ha sempre stimolato a esprimermi al 100%. Ho anche disputato due partite con la Nazionale di sviluppo a 15, erano due test-match contro l’Uruguay. In tutto giocavo per undici mesi l’anno. A Prato la gara che ricordo con maggiore piacere è stata quella in cui in Eccellenza abbiamo battuto con il bonus la Benetton a Treviso, prima che entrasse nella Cetlic League. La settimana dopo siamo tornati là per una sfida di Coppa Italia e ci hanno sbranato. Eravamo arrivati in Super 10 vincendo la finale di A1 nel 2009 al Flaminio contro l’Aquila. Ci sono poi state due finali scudetto. Nel 2011-2012, dopo aver sconfitto in semifinale il Marchiol Mogliano, siamo stati superati dal Cammi Calvisano. L’anno dopo in semifinale si siamo presi la rivincita nei confronti dei campioni d’Italia, per poi cedere in casa nell’atto conclusivo al Mogliano».
Nell’ultima stagione il neo tecnico cussino si è occupato anche della prima squadra di serie A come preparatore atletico e recuperando gli atleti infortunati. «Credo molto nella preparazione fisica – afferma – perché permette alle squadre di reggere il ritmo per tutti gli 80′ di una partita e anche perché riduce il rischio d’infortuni. Allenare i giovani mi diverte molto e trovo gratificante seguire i loro progressi giorno dopo giorno. Le mie squadre corrono sempre molto e sviluppano un gioco dinamico in ogni zona del campo. Con l’Under 18 del CUS Ad Maiora mi attende un compito interessante. Lavoreremo duro fin dalla prima seduta, con l’obiettivo di tornare in Elite. Con Lucas ci conosciamo da parecchio tempo e abbiamo giocato a Seven nei Clandestinos, anche con Roberto Marchiori. Abbiamo anche frequentato insieme il corso da allenatore di terzo livello. Mi ha parlato molto bene del gruppo che avrò a disposizione. La base dell’anno scorso è ottima e i ragazzi che saliranno dal’Under 16 hanno buone qualità. Del CUS Torino mi piace la filosofia, volta alla formazione dei giovani, motivandoli e trasmettendo loro dei valori che li rendano anche delle persone migliori nella vita. Sono concetti nei quali credo fermamente e in questa direziona cercherò di dare il mio contributo al progetto». Otaño è sposato con Mariana ed è papà di Juan Cruz, di 13 anni. «Fa uno sport minore, il calcio, – scherza – ma non ho ancora perso le speranze di convertirlo al rugby. Da questo punto di vista, il bellissimo movimento giovanile che esiste al CUS potrebbe aiutarmi molto».