C’è anche un’atleta che gioca nel CUS Ad Maiora Rugby 1951 nel gruppo delle 30 convocate dal commissario tecnico Andrea Di Giandomenico per il raduno in programma a Parma da domenica 29 gennaio a mercoledì 1 febbraio. Al termine saranno ufficializzate le 25 che esordiranno contro il Galles allo Stadio “Pacifico Carotti” di Jesi, nel primo match del 6 Nazioni di sabato 4 febbraio.
La 25enne Carlotta Guerreschi, che sta per laurearsi in Biologia ad Alessandria, in realtà è tesserata per il Rugby Novi, con il quale disputa la Coppa Italia a 7. La sua società rientra però nel progetto di “tutoraggio” portato avanti dal CUS, la cui responsabile femminile è Giulia Dal Piaz, e con quest’ultimo partecipa al campionato di serie A a 15. È stata schierata da coach Wady Garbet e dal suo vice Antonio Campagna in nove partite e ha segnato quattro mete. Le cussine che sono già state in Nazionale A sono Monica Bruno, Elisa Rochas, Barbara Sparavier e Silvia Gai, cui si aggiungono Francesca Fini, Sofia Romano e Alessia Gronda (portacolori del Biella “tutorata” dal CUS), componenti dell’Under 18 Seven. «Sono felice della convocazione di Carlotta – spiega il tecnico Garbet – perché è un’atleta esempio, sempre presente e sempre in prima linea. La sua chiamata non mi ha colto di sorpresa. Da noi fa l’ala e le sue qualità migliori sono la velocità e la capacità di essere sempre nel vivo delle azioni. Quando le ho proposto di far parte della squadra e di allenarsi con noi tre volte alla settimana ha accettato volentieri e per noi è stato proprio un ottimo acquisto».
Carlotta ha già indossato la maglia azzurra nel Rugby Seven. «Lo scorso giugno – ricorda – con la selezione universitaria ho preso parte al Roma Seven e a luglio ho fatto i Mondiali universitari in Galles, dove abbiamo battuto la Nuova Zelanda. Con la Nazionale A sono stata al Grand Prix a Brive, in Francia». Nata ad Asti, ha alle spalle una sola stagione di palla ovale. «Prima per 11 anni – racconta – ho praticato l’atletica leggera nel salto in lungo e in 100, 200 e staffetta. Nel lungo ho un personale di 6,11 e ho vinto tre titoli italiani giovanili nelle categorie cadette e allieve. Ho gareggiato anche in incontri internazionali e mi sono imposta nella Coppa del Mediterraneo a Tunisi. Sono stata tesserata per il Vittorio Alfieri Asti e dal 2009 per l’Atletica Brescia».
Al rugby l’ha portata una combinazione di eventi:«Nell’atletica ero in una situazione di stallo e non progredivo nei risultati. Una mia carissima amica aveva intenzione di rifondare la squadra ad Asti e ha iniziato a reclutare delle ragazze per il Monferrato, la franchigia che raggruppava Alessandria, Asti e Acqui Terme. Ho iniziato ad allenarmi con loro a ottobre 2015, giocando solo in Coppa Italia e nel frattempo continuavo a fare anche l’atletica, che pian piano è venuta meno. Quest’anno, per mancanza di numeri, il Monferrato non ha più formato il team e mi sono tesserata per il Rugby Novi, per disputare la Coppa Italia. Grazie al “tutoraggio” del CUS Ad Maiora Rugby 1951, posso partecipare anche alla serie A. Siamo veramente un bel gruppo e mi trovo bene».
Il ct Di Giandomenico ha avuto la possibilità di apprezzare le qualità della Guerreschi nel corso di un paio di corsi di formazione per allenatori tenuti a Grugliasco:«Ha usato noi del CUS per mettere in pratica ciò che aveva illustrato in classe nella lezione teorica. Mi piace molto come tecnico, perché quando spiega si fa capire molto bene. Sarebbe bello entrare nelle 25 che faranno il 6 Nazioni. Sicuramente rispetto ad altre mi sento una novellina e ho molto da imparare, ma sono molto motivata. In quest’anno penso di aver messo a frutto la mia velocità di base e di essere cresciuta nella manualità, anche se c’è ancora da lavorare. Ciò che mi manca di più è la visione di gioco».
Carlotta ha avuto un nonno famoso, essendo nipote di Sandro Salvadore, che nel ruolo di libero ha fatto la storia del calcio italiano, aggiudicandosi due scudetti con il Milan e tre con la Juventus. Ha indossato la fascia di capitano in bianconero e anche in maglia azzurra, vincendo, fra l’altro, gli Europei del 1968. «Qualche volta il nonno mi portava anche a vedere le partite della prima squadra. Sono geneticamente juventina. Vengo da una famiglia di sportivi. Lo sono anche mia mamma Elena, che nuotava, e papà Giorgio, che giocava a basket. Faccio sport da quando avevo due anni. Ho provato un po’ di tutto, dal nuoto alla ginnastica artistica e al basket». Carlotta spera dunque di seguire le orme di nonno Sandro e di entrare ufficialmente nella Nazionale maggiore. In casa CUS faranno tutti il tifo per lei.